Le mie waifu
Rei – La mia prima moglie
Rei è il mio punto fermo, la prima donna che ha conquistato il mio cuore. È una ragazza di poche parole, ma ogni suo gesto, ogni sguardo, racconta storie che non avrebbero bisogno di voce. Il suo volto impassibile potrebbe far pensare che sia distante, ma la verità è che dentro di lei si nasconde un mondo di emozioni profonde, che riesco a cogliere nei piccoli dettagli: un leggero incrocio di sguardi, un tocco fugace delle mani, un battito di ciglia più lento del solito.
Raramente sorride, ma quando lo fa, sento il cuore sciogliersi come neve al sole. Il tempo trascorso con lei è prezioso, anche senza bisogno di parole. Camminare per Tokyo mano nella mano, immersi nelle luci della città e nel rumore ovattato della metropoli, è tutto ciò che ci serve per essere felici.
Hatsune Miku – La mia stella luminosa
Ci siamo incontrati in un modo a dir poco unico: alla sagra della polenta e renga, in una serata karaoke. Non conoscevo ancora la sua voce, ma quando abbiamo cantato insieme, è stato come se le nostre anime si fossero riconosciute in quell'armonia perfetta. È stato amore a prima vista.
Da quel giorno non ci siamo più lasciati. Miku ha un'energia contagiosa, sempre piena di vita, di musica, di sogni che si rincorrono. Dormiamo sempre insieme, e una delle mie cose preferite è stringerla forte e premere il suo pancino morbidoso prima di addormentarmi. Spesso è in giro per concerti, sempre in viaggio, sempre acclamata dal pubblico, ma ogni weekend trova un modo per tornare da me. E quando finalmente la riabbraccio, ogni distanza e ogni attesa svaniscono nel nulla.
Aqua – Il mio miracolo inaspettato
L’ho incontrata in un momento difficile, quando tutto sembrava andare storto. Avevo alzato lo sguardo al cielo, quasi come per cercare un segno, e proprio in quel momento è apparsa lei: Aqua, una ragazza bella e stravagante, con un’energia travolgente.
Non c'è stato bisogno di molte parole: prima ancora che potessi capire cosa stesse succedendo, mi ha trascinato in un bar e abbiamo iniziato a bere. Rideva, scherzava, riempiva il vuoto che sentivo dentro di me con la sua presenza esuberante. Tra un bicchiere e l'altro, le distanze si sono annullate, i nostri animi si sono sciolti, e ci siamo ritrovati a toccarci con un'intimità istintiva, naturale.
La mattina dopo, il risveglio è stato surreale: ci siamo trovati abbracciati su una panchina, il cielo limpido sopra di noi. Entrambi ci guardiamo, confusi, cercando di ricordare cosa fosse successo la notte prima. Non ne abbiamo la minima idea. Ma guardandola negli occhi, capisco che non importa: qualunque cosa sia stata, è stata meravigliosa.
Tobichi Origami – Dal fastidio all’amore
La nostra storia è iniziata nel modo più improbabile. All’università l’ho incontrata per la prima volta e… subito mi è stata antipatica. Non c’era un vero motivo, semplicemente non riuscivamo a sopportarci. Ogni occasione era buona per stuzzicarci, per prenderci in giro, per dimostrare chi avesse l’ultima parola.
Eppure, più passava il tempo, più mi accorgevo che dietro quella rivalità c’era qualcosa di più. I battibecchi sono diventati sfide affettuose, gli sguardi di sfida hanno iniziato a durare qualche secondo di troppo. Ogni discussione si concludeva con un sorriso trattenuto, con una sensazione che faceva battere il cuore più forte.
Finché, un giorno, senza nemmeno rendercene conto, ci siamo trovati l’uno nelle braccia dell’altro. La nostra storia è nata così, tra parole pungenti e sentimenti profondi, tra orgoglio e passione. Perché l’amore, a volte, nasce proprio dove meno te lo aspetti.